Inaugura ARCORAU, l’archivio oristanese dell’audiovisivo


ARCORAU è un acronimo che sta per Archivio Oristanese Audiovisivo. Il Centro Servizi Culturali di Oristano ha dato avvio al reperimento di documentazione audiovisiva sul patrimonio antropologico, linguistico, storico, musicale e culturale della provincia di Oristano. All’inaugurazione erano presenti il presidente della Provincia De Seneen, il prefetto Giovanni Russo, il presidente del consiglio provinciale Mauro Solinas, l’assessore comunale ai servizi sociali Maria Obinu e il comandante dei carabinieri. Il direttore del centro, Marcello Marras  ha spiegato la genesi del progetto. Da un’idea dell’ex direttore Antonio Bellinzas si inizia a catalogare il materiale audiovisivo prodotto negli anni e con il nuovo direttore a curarne in particolare gli aspetti antropologici. Inoltre i Centri Servizi Culturali sono incaricati dalla L.R. 26/97 di raccogliere materiale sulla lingua sarda. Nel 2010, grazie a un finanziamento sociale, viene elaborato in-house da Angelo Spanu il software gestionale e si inizia a digitalizzare il materiale raccolto, molto attraverso donazioni, per inserirlo nel database. Sono materiali inediti che non si possono vedere da altre parti, materiali di ricerca. Dalle foto della Sartiglia del 1928 alle pellicole 8mm degli anni ‘40 e ’50 digitalizzate. “E’ un archivio dal taglio diacronico e sincronico- sottolinea il direttore Marras – guardiamo indietro ma stiamo raccogliendo materiale anche sulla realtà attuale pensando a chi visiterà il nostro archivio fra dieci o più anni, nel futuro. E’ uno spazio a disposizione di tutti, dal ricercatore allo studente, chiunque si può iscrivere; l’idea di base è che la conoscenza del nostro passato e presente ci consentano di costruire un futuro”.

Le ricerche possono essere effettuate attraverso tre criteri: contenuto, comuni, parole chiave.

Alcuni esempi sono un’interessante relazione sul territorio lasciata dal primo direttore del centro nel 1967, i filmati della campagna di scavi di Othoca a cura di Obler Luperi, con le interviste al professor Gianni Tore, direttore dei lavori. Poi ci sono documenti attuali, girati dal regista Antonello Carboni, fra cui interviste in sardo ad anziani su leggende e cure del malocchio, importanti sia per gli antropologi che per i linguisti. Un altro filmato riguarda la festa del Rimedio del 2009, ora ha un significato, fra dieci anni ne avrà un altro, fra venti avrà ancora un altro valore. Così come l’intervista dell’89 al pittore Antonio Corriga o il filmato in cui il pittore e scultore Antonio Amore recita una poesia. Bella iniziativa, ora bisognerà pubblicizzarla adeguatamente in rete in modo che tutti siano a conoscenza di questo archivio, sia per consultarlo, sia per fornire altro materiale.

Articolo scritto per il settimanale L’Arborense

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