Monti Prama, nuovi giganti dai particolari inediti


gigante monti prama

Ecco il nuovo gigante di Monti Prama, venuto alla luce i giorni scorsi dagli scavi. E’ un ritrovamento eccezionale sia per le condizioni di conservazione sia per l’iconografia, che è unica rispetto a quella delle altre statue trovate finora sulla collina. La statua raffigura un personaggio munito di guantone corazzato ed impegnato a reggere un elemento che potrebbe essere uno scudo avvolgente. Se fosse confermato – dice l’archeologo dell’Università di Sassari Paolo Bernardini – che la statua regge uno scudo di questo tipo, il confronto immediato va al noto bronzetto ritrovato a Vulci, nell’Etruria meridionale. La statuetta fu trovata nel 1958 nella necropoli di Cantalupo, in una sepoltura chiusa nel IX secolo a.C. Il bronzetto di Vulci ha un guanto corazzato e sostiene uno scudo avvolgente. Un particolare interessante è che il bronzetto di Vulci è uno dei pochi che hanno i calzari, simili a quelli calzati dai  piedi d’arenaria ritrovati poche settimane fa vicino al corpo del gigante. Se queste coincidenze fossero confermate, si potrebbe affermare che l’esperienza della grande statuaria nel Mediterraneo occidentale nasce in Sardegna. L’archeologo Alessandro Usai, della Soprintendenza, conferma che dopo il triste episodio della tomba violata nei giorni scorsi, il cantiere è vigilato e non rimane un attimo senza presidio. Fino a quando, per adesso, non si sa. Per quanto riguarda i reperti, invece, l’amministrazione di Cabras ha rivolto alla Soprintendenza la richiesta di esporre al museo civico perlomeno gli elementi scultorei più rilevanti, prima che venga fatto un restauro. La richiesta è stata preliminarmente valutata in maniera favorevole. Fino a quando si continuerà a scavare e fino a quando continueranno a venir fuori sorprese dipende dai finanziamenti e dall’estensione del sito archeologico.

Dottor Usai, quanto potrebbe essere grande l’area archeologica potenziale rispetto all’attuale cantiere?

Bella domanda… quanto è grande l’area archeologica potenziale? Se ci riferiamo alle famose 57mila anomalie geofisiche potrebbe essere enorme. In realtà questo lo vedremo estendendo pian piano le indagini. Dal ’75 a oggi la parte scavata potrebbe essere un decimo di tutto, il nostro obiettivo, però, non è di scavare tutto ma di saperne sempre di più facendo saggi e progetti.

Dunque, ipoteticamente potrebbero esserci reperti perfino sotto la strada asfaltata e oltre?

Mah, alcuni saggi fatti lì non hanno dato grandi risultati. Io penso che di là si estenda un pochino ma non saprei dire quanto…

Il giorno seguente altro colpo di scena, l’archeologo Raimondo Zucca dell’Università di Sassari, intervenendo a un convegno nel Dipartimento di Architettura di Alghero, rivela che è stato ritrovato un altro gigante, forse gemello di quello di giovedì. A questo punto la Direzione regionale dei Beni Culturali emana una circolare con cui impedisce agli archeologi e al personale impegnato negli scavi di dare informazioni alla stampa senza specifica autorizzazione. Dunque, dal punto di vista archeologico, dei giganti sappiamo ancora troppo poco e le informazioni, per adesso, finiscono qui. Però, nel frattempo, sappiamo che il sottosegretario ai Beni Culturali Francesca Barracciu pensa ai giganti come “testimonial della Sardegna” perché “Sardegna Isola dei Giganti è già uno slogan fantastico” e invita tutti a riflettere sulla bontà di poterli esporre al Quirinale.

Articolo scritto per il settimanale L’Arborense

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